Perché è così difficile vendere qualcosa che ci appartiene?

Non so se ti sei mai trovato in una situazione simile a questa: anni fa hai comprato casa e hai speso 100 mila euro.

All’epoca era un discreto investimento, ma oggi la tua vita è cambiata e decidi di vendere perché hai bisogno di qualcosa di diverso.

Pure il mercato è cambiato, però, oggi il prezzo di vendita per un immobile simile al tuo è circa 80.000 euro.

Senza entrare nelle dinamiche del mercato immobiliare, dell’economia italiana o del cambiamento climatico, l’unica cosa che importa è: a quale prezzo devi vendere casa?

E’ una scelta complessa che rischia di generare rimpianti e insoddisfazione. Io l’affronterei in questo modo:

(Nota: alla base di tutto ci deve essere la reale intenzione di vendere altrimenti il ragionamento non vale)

1. Accetta il distacco

Separarsi da ciò che si possiede è la fase emotivamente più complessa, è la cosa da accettare prima ancora di ricevere un’offerta. Se non arrivi a questa condizione diventa problematico proseguire.

2. Il mercato è cambiato

È ridicolo impuntarsi sul fatto che l’hai pagato 100 e oggi vale solo più 80, i soldi spesi all’epoca sono andati, non possono tornare indietro comunque. Considera anche che in questi anni hai abitato, utilizzato, sfruttato la casa che ora intendi vendere, ma soprattutto che il mercato non è fatto di desideri, ma dell’incontro tra domanda e offerta.

3. Avrai più soldi

Rivolgi il focus a cosa potrai fare con il denaro ricevuto dalla vendita della casa, questo è il reale valore della transazione. Avrai di fronte a te nuove possibilità, nuovi investimenti e opportunità da sfruttare.

Ci sono fasi nella vita in cui compriamo, chiamiamole “fasi per gli investimenti” e momenti in cui si vende, chiamiamole “fasi di monetizzazione”.

Nella mia esperienza gli investimenti a breve termine possono rivelarsi altamente negativi, mentre nel lungo termine quasi sempre sono più proficui, o per lo meno, i danni vengono limitati o assorbiti da altri vantaggi.