Tra le prossime scadenze fiscali tre riguardano il settore delle cripto-attività: dichiarazione, regolarizzazione e rivalutazione.
Per chi ha difficoltà a ricostruire i valori del proprio “portafoglio cripto” c’è la possibilità di presentare un’istanza di rivalutazione entro il 30 settembre 15 novembre 2023 sul “wallet” detenuto al 1 gennaio 2023.
Funziona così: moltiplico il numero dei pezzi che possiedo di ogni singola cripto-attività per il valore determinato al primo gennaio 2023.
Pago il 14% di tale valore, anche a rate.
È una scelta che potrebbe rivelarsi conveniente per chi ha investito poco e guadagnato tanto.
Secondo Il sole 24 Ore “La convenienza esiste solo se il valore al 1° gennaio 2023 dell’attività che si intende rivalutare è almeno pari a 2,167 volte il suo costo storico“
La scadenza di presentazione della dichiarazione dei redditi è il 30.11.2023. All’interno del modello bisogna compilare il quadro RW, il quadro di monitoraggio di tutte le attività detenute all’estero, dalle valute estere, agli immobili, alle cripto-valute, definite oggi cripto-attività.
Per i ritardatari c’è la possibilità di inviarla entro i 90 giorni successivi con una sanzione di circa €25.
Il fisco considera omessa (non inviata) la dichiarazione spedita dopo i 90 giorni. In tal caso sarà il fisco stesso a richiedere le sanzioni in misura piena.
È una sanatoria con la quale regolarizzare la mancata indicazione delle cripto-valute possedute fino al 31.12.2021 nella dichiarazione dei redditi
La procedura prevede: