In un’epoca in cui tutto è a portata di mano, potremmo scoprire che stiamo smettendo di decidere.
In molte situazioni quotidiane ci troviamo a scegliere con facilità tra le diverse opzioni che ci vengono proposte, al bar o al ristorante, una serie TV oppure un documentario, un video YouTube o un buon libro.
Avere la possibilità di scegliere è una gran cosa, non c’è dubbio.
Allora, qual è il lato oscuro delle scelte?
Semplice: scegliamo quasi sempre tra opzioni decise da altri.
Un post sul tuo feed di LinkedIn è deciso da un algoritmo, tu scegli se leggerlo o meno, e così vale per qualsiasi operazione effettuata su social network o internet, dove la piattaforma o il motore di ricerca ti forniscono un contenuto che non hai deciso o creato. A te rimane la scelta se usufruirne o meno.
Ripeto: essere in grado di scegliere è una fortuna, ma non poter partecipare al processo decisionale è un risvolto che non dobbiamo sottovalutare.
Nella nostra crescita professionale e umana la capacità di decidere è un’abilità da inseguire e coltivare, non bisogna metterla a rischio dall’enorme facilità di scelta che ogni giorno incontriamo, online e offline.