Paolo Sala

fiscalista · content curator · apprendista stoico

feb 2024

Se vuoi pubblicare un libro vai in Islanda

Nell’inverno del 2022, Bjarni Thór Pétursson, un impiegato statale islandese di 43 anni, ha iniziato a scrivere un romanzo semi-autobiografico, trasformando le sue riflessioni personali in un libro che è diventato un successo inaspettato in Islanda, vendendo 1.000 copie in una nazione che ha più o meno il numero degli abitanti di Bologna.

Questa storia non è un’eccezione, ma piuttosto la norma in Islanda, dove circa 1 cittadino su 10 pubblica un libro nella propria vita, un tasso di pubblicazione notevolmente più alto rispetto ad altri paesi. Non so cosa succeda in Italia, ma se il 10% degli Italiani pubblicasse almeno un libro avremmo circa 6 milioni di autori!

L’Islanda vanta una straordinaria tradizione letteraria che risale alle antiche saghe islandesi e viene alimentata dalle lunghe notti invernali e da un profondo amore per la lingua islandese, praticamente invariata per secoli e quasi sconosciuta all’estero.

Si regalano molti libri e i mesi di Novembre e Dicembre sono chiamati “L’alluvione dei libri di Natale” (“Jólabókaflóð”), una tradizione nata negli anni ’40 a seguito di restrizioni economiche, che però non riguardavano la carta. Ciò ha contribuito a rafforzare il ruolo centrale dei libri nella cultura islandese.

La facilità con cui gli autori possono pubblicare le loro opere e la disponibilità di sovvenzioni statali per scrittori ed editori contribuiscono a un ambiente creativo dinamico, dove anche le idee più insolite hanno la possibilità di essere condivise con il pubblico.

Nonostante l’avvento del digitale, l’Islanda rimane fedele ai libri stampati, con un’industria editoriale vivace che riflette il forte senso di identità e la tradizione narrativa del paese.


Articolo originale completo: “Inside Iceland’s Booming Publishing Industry – Air Mail” – https://archive.is/HSuUB