Le cadute non sono sconfitte. Sono opportunità per crescere, per ricalibrare i nostri obiettivi e riprovarci con una nuova prospettiva.
Quando inciampiamo in un errore, è normale sentirsi frustrati o delusi. Spesso la mia prima emozione è rabbia o scoraggiamento, come se l’errore cancellasse tutti i progressi fatti.
Poi mi dico: “Rilassati, il mondo non sa nemmeno che esisti!“. E poi: “Cosa posso imparare da questo errore?.” Sovente, nel mio caso, gli sbagli nascono da una mera mancanza di focus.
CADERE E RIALZARSI SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
Ogni volta che commettiamo un errore, abbiamo l’occasione di rialzarci più forti e consapevoli.
L’apprendimento non è mai un percorso lineare, fatto solo di successi, ma piuttosto un cammino caratterizzato da alti e bassi. È la capacità di superare le difficoltà e riprovarci che ci rende davvero migliori.
Spaventarsi per un errore di valutazione, fallire in qualcosa è, nel mondo statunitense in cui vivo, parte di un processo culturalmente accettato e sedimentato. Cadere e rialzarsi sono entrambi funzionali all’atto di camminare, sono quasi inscindibili. L’apprendimento non è una linea retta ma è costituita da picchi e valli. Sbagliare, essere frustrati per questo e ricominciare è l’unico modo per migliorarsi.
→ (da Work in progress, Emiliano Ponzi, Corraini 2024) via: Il Post